In sintesi
- 🎬 Febbre da cavallo – La Mandrakata
- 📺 La7, ore 21:15
- 📝 Commedia italiana che segue le nuove avventure di Mandrake e Pomata tra scommesse, truffe geniali e irresistibile romanità, con un cast d’eccezione guidato da Gigi Proietti e Enrico Montesano, omaggiando il film cult originale e la tradizione della commedia all’italiana.
Febbre da cavallo – La Mandrakata, La7, Gigi Proietti e Carlo Vanzina: è impossibile resistere al richiamo di questi capisaldi della commedia italiana, specie quando si tratta di riportare sugli schermi, in una serata estiva come questa, lo spirito scoppiettante e irresistibile di uno dei sequel più attesi degli anni Duemila. Stasera, mercoledì 2 luglio 2025, alle ore 21:15 su La7, la TV ci regala una vera chicca: Febbre da cavallo – La Mandrakata.
Febbre da Cavallo – La Mandrakata: romanità, commedia e cast d’eccezione
L’attesa è palpabile ogni volta che Mandrake e Pomata tornano a popolare una serata in TV. Il film, diretto da Carlo Vanzina su soggetto scritto insieme al fratello Enrico, è la dichiarazione d’amore al primo leggendario capitolo del 1976 firmato da Steno. Qui ritroviamo un Gigi Proietti in stato di grazia a recitare il ruolo dell’incorreggibile Bruno Fioretti detto Mandrake, questa volta impegnato a fingersi uomo normale, ma destinato (come sempre) a cadere nei peggiori giri di scommesse e truffe, complice una squadra di personaggi al limite fra grottesco e teneramente fallimentare.
La vera scossa arriva con l’idea di “mandrakata”: una truffa incredibilmente elaborata, surreale quanto basta, ma talmente “romana” da entrare nel parlato comune come sinonimo di colpo di teatro e astuzia spiazzante. Sono queste le storie che fanno grande la commedia italiana popolare, capace di oscillare tra poesia e pragmatico disincanto senza mai perdere il gusto per la battuta fulminante. Eppure, dietro il riso si cela una critica amarognola all’Italia dei vizi piccoli e grandi, alla dipendenza dal gioco, al perenne ricadere negli stessi errori, raccontati con allegria ma anche con un pizzico di malinconico affetto.
Cast d’eccezione e citazioni nerd per veri intenditori
- Gigi Proietti è protagonista magnetico, una presenza scenica che domina ogni inquadratura, regalando al suo Mandrake una profondità malinconica e irresistibile.
- Enrico Montesano, nei panni dello storico “Pomata”, ci restituisce la chimica perfetta del duo comico che aveva infiammato il precedente film.
- Nancy Brilli, Rodolfo Laganà, Andrea Ascolese, Stefano Ambrogi e Emanuela Grimalda contribuiscono a dare nuova linfa alle dinamiche di gruppo, districandosi tra siparietti, equivoci e trovate geniali (o disperate).
La vera forza de “La mandrakata” non è solo nel cast stellare, ma anche nella capacità di rendere tributo a se stesso: citazioni a raffica al primo film, scene e battute diventate virali, riferimenti sottili che i veri nerd della commedia non potranno non cogliere e amare. Il sequel si costruisce quasi come una lettera appassionata ai fan di lungo corso: c’è la Roma popolare, quella che “viveva” negli ippodromi e nel folklore romano dei ’70 e ’80, ci sono location mitiche come Tor di Valle e Montecatini, c’è la sensazione di essere dentro una pièce senza tempo.
Accoglienza e impatto: il successo popolare di Febbre da cavallo – La Mandrakata
A quasi vent’anni dalla sua uscita, “La mandrakata” resta uno dei pochi sequel italiani in grado di non far rimpiangere troppo l’originale. Certo, manca quell’effetto novità dirompente, ma per il pubblico il ritorno di Mandrake e soci è stato un evento, tanto che il termine “mandrakata” è ufficialmente entrato nel lessico popolare. Non è un caso se il film, pur oscillando su medie di voti intorno al 6/10, viene riproposto regolarmente in TV con ascolti sempre dignitosi: un classico che mette d’accordo intere famiglie, dove ogni generazione trova il suo motivo per ridere o sospirare.
La vera eredità della “mandrakata” però è culturale: ogni anno, nel calcio come nelle chiacchiere da bar, la parola rivive come sinonimo di furbata geniale. Il film ha sancito ancora una volta la centralità della commedia all’italiana come specchio ironico (e a volte impietoso) della nostra socialità. In fondo, il segreto di Febbre da cavallo – La mandrakata è proprio qui: saper ridere di noi stessi restando legati a una tradizione che resiste al tempo, tra battute intramontabili (“E nun je la faccio!”) e il mito della Roma di un tempo.
Stasera, insomma, appuntamento imperdibile per chi ama il cinema italiano, la commedia di classe e i personaggi che, tra una giocata e una risata, hanno scritto la leggenda del nostro costume. Non resta che accendere la TV, preparare una carbonara e lasciarsi travolgere dalla febbre da Mandrakata.
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