Perché alcune persone tradiscono sempre? Ecco cosa hanno scoperto gli psicologi sui serial cheater

Perché alcune persone tradiscono sempre: quello che la scienza ha scoperto sui serial cheater

Il tradimento seriale è uno dei fenomeni più complessi e dolorosi nelle relazioni moderne. La ricerca psicologica ha rivelato che dietro questo comportamento si nascondono meccanismi neurobiologici e pattern emotivi ben precisi, che vanno molto oltre la semplice “mancanza di carattere”.

Secondo studi internazionali condotti da ricercatori come Pereira nel 2014 e Russell nel 2013, esiste una correlazione significativa tra certi tipi di personalità e la tendenza a tradire ripetutamente. Non stiamo parlando di persone “cattive” per natura, ma di individui che portano dentro di sé ferite emotive profonde che li spingono a comportarsi in modi autodistruttivi.

Ti è mai capitato di conoscere qualcuno che sembra proprio non riuscire a stare fedele? Una di quelle persone che promettono ogni volta che “non succederà più”, salvo poi ricadere negli stessi errori dopo qualche mese? Preparati a scoprire che dietro questo comportamento c’è molto più di quello che pensi.

L’attaccamento ansioso: quando la paura dell’abbandono ti fa sabotare tutto

Partiamo dal meccanismo più sorprendente di tutti: molte persone tradiscono proprio perché hanno paura di essere abbandonate. Sembra un controsenso, vero? È come bruciare la propria casa per paura degli incendi.

Gli esperti chiamano questo fenomeno “attaccamento ansioso” e funziona in modo diabolicamente semplice. Chi ne soffre vive in costante terrore che il partner lo lasci, ha bisogno di rassicurazioni continue e interpreta ogni piccolo segnale come una possibile minaccia alla relazione.

Il risultato? Una fame emotiva insaziabile che spinge a cercare conferme ovunque, anche fuori dalla coppia. Ogni nuova conquista diventa una dose di autostima, una prova tangibile di essere ancora desiderabili e degni d’amore.

Ma ecco il paradosso: più tradiscono, più si sentono in colpa. E più si sentono in colpa, più hanno bisogno di rassicurazioni. È un circolo vizioso che si autoalimenta, trasformando l’infedeltà in una vera e propria dipendenza emotiva.

I segnali da riconoscere

Come si riconosce una persona con attaccamento ansioso? Ci sono alcuni campanelli d’allarme che non dovresti ignorare:

  • Bisogno eccessivo di conferme: ti chiede continuamente se lo ami, se lo trovi attraente, se sei davvero felice con lui
  • Gelosia irrazionale: vede tradimenti e minacce anche dove non ci sono
  • Paura dell’abbandono: va in panico all’idea che tu possa lasciarlo
  • Oscillazioni emotive estreme: passa dall’essere dolcissimo al distacco totale senza motivo apparente
  • Storia di relazioni turbolente: tutte le sue storie d’amore sono finite male, sempre “per colpa dell’altro”

L’attaccamento disorganizzato: quando le emozioni diventano un campo di battaglia

Se pensavi che l’attaccamento ansioso fosse complicato, preparati a conoscere il suo fratello più casinista: l’attaccamento disorganizzato. Le ricerche più recenti mostrano che chi ne soffre vive in una vera e propria tempesta emotiva costante.

Per queste persone, l’amore è letteralmente una montagna russa. Un giorno ti adorano, il giorno dopo ti tradiscono, quello successivo piangono disperati chiedendo perdono. Non è cattiveria, è caos emotivo puro.

Il meccanismo è tanto semplice quanto devastante: non riescono a decifrare i propri sentimenti. Vivono in uno stato di confusione permanente riguardo a cosa provano veramente per il partner. E quando la confusione diventa insopportabile, cercano la chiarezza altrove.

Una nuova persona rappresenta un’ancora di salvezza emotiva: con lei tutto sembra più semplice e definito. Ovviamente, è solo un’illusione temporanea, ma per chi vive nel caos interiore anche pochi momenti di apparente chiarezza valgono qualsiasi rischio.

Il cocktail ormonale dell’infedeltà

Ma non finisce qui. La scienza ha scoperto che anche la biologia gioca un ruolo importante nel tradimento seriale. Alcuni ormoni possono aumentare la predisposizione a comportamenti infedeli, soprattutto quando si combinano con vulnerabilità psicologiche esistenti.

Il testosterone, per esempio, non influenza solo la libido. Alti livelli di questo ormone sono associati a una maggiore ricerca di novità e a una tendenza a sottovalutare i rischi delle proprie azioni. È come avere un acceleratore emotivo sempre premuto.

L’ossitocina, conosciuta come “l’ormone dell’amore”, può presentare alterazioni in persone che faticano a mantenere legami stabili. Quando i livelli sono sballati, diventa difficile provare quel senso di attaccamento profondo che tiene unite le coppie nel lungo periodo.

E poi c’è la dopamina, il neurotrasmettitore del piacere. Ogni volta che flirtiamo o ci innamoriamo, il cervello viene letteralmente bombardato da questa sostanza. Per alcune persone, questa scarica di benessere diventa una vera dipendenza. Non riescono più a accontentarsi della quotidianità di una relazione stabile perché il loro cervello è sempre alla ricerca del prossimo “high” emotivo.

Quando il tradimento diventa un sintomo, non la malattia

Quello che emerge da tutte queste ricerche è un quadro completamente diverso da quello che immaginavamo. Il tradimento seriale non è quasi mai una scelta razionale o un semplice capriccio. È spesso il sintomo di qualcosa di più profondo: ferite emotive irrisolte, pattern comportamentali disfunzionali, squilibri neurochimici.

Questo non significa giustificare l’infedeltà o sminuire il dolore di chi la subisce. Significa semplicemente che per risolvere il problema bisogna andare alla radice, non limitarsi a curare i sintomi superficiali.

Una persona con attaccamento ansioso che tradisce perché ha paura dell’abbandono non smetterà di farlo finché non affronterà quella paura. Un individuo con attaccamento disorganizzato continuerà a vivere nel caos emotivo finché non imparerà a gestire le proprie emozioni in modo più sano.

Il partner tradito: quando l’amore diventa trauma

E dall’altra parte della barricata? Chi subisce tradimenti ripetuti può sviluppare sintomi simili a quelli del disturbo da stress post-traumatico. Stiamo parlando di ipervigilanza, flashback, insonnia, attacchi di panico. Il tradimento seriale non ferisce solo il cuore, ferisce letteralmente il cervello.

Molte persone che vivono con un partner serialmente infedele sviluppano una forma di ipercontrollo: controllano continuamente il telefono, i social media, gli orari. Diventano detective nella propria relazione, e questo è devastante per la salute mentale.

La cosa più importante da capire è che non è colpa tua. Non sei tu che non basti, non sei tu che sei noioso, non sei tu che non dai abbastanza amore. Il tradimento seriale ha radici che vanno molto più in profondità di quello che accade nella relazione attuale.

Si può guarire dal tradimento seriale?

La buona notizia è che sì, questi pattern possono essere modificati. Ma serve un lavoro serio, professionale e soprattutto la volontà sincera di cambiare da parte di chi ha il problema.

La terapia psicologica focalizzata sui disturbi dell’attaccamento può fare miracoli. Aiuta le persone a riconoscere i propri schemi disfunzionali e a sviluppare strategie più sane per gestire ansia, insicurezza e confusione emotiva.

Il primo passo è sempre la consapevolezza: riconoscere che il tradimento non è “solo successo” ma fa parte di un pattern più ampio. Senza questa presa di coscienza, qualsiasi tentativo di cambiamento è destinato a fallire.

Anche la terapia di coppia può essere utile, ma solo se entrambi i partner sono davvero motivati a lavorare sul problema. Non si può “salvare” una relazione da soli, e non si può costringere qualcuno a cambiare se non ne ha voglia.

Quando è il momento di dire basta

Parliamo chiaro: non tutti i casi hanno un lieto fine. Se il tuo partner tradisce ripetutamente ma non riconosce di avere un problema, o se riconosce il problema ma non è disposto a lavorarci seriamente, tutte le tue energie saranno sprecate.

Rimanere in una relazione con tradimenti seriali senza un vero percorso di cambiamento può essere più dannoso che andarsene. La tua autostima, la tua salute mentale, la tua capacità di fidarti degli altri: tutto questo può essere compromesso in modo permanente.

A volte, la scelta più coraggiosa e più sana è quella di andarsene. Non è un fallimento, è un atto di rispetto verso te stesso e verso quello che meriti: una relazione in cui non devi vivere con l’ansia costante del prossimo tradimento.

L’amore vero dovrebbe farti sentire sicuro e sereno, non come se fossi sempre sull’orlo di un precipizio emotivo. E se dopo aver letto questo articolo riconosci alcuni di questi pattern nella tua relazione, forse è arrivato il momento di fare una riflessione seria su quello che vuoi davvero dalla vita.

Ricorda: la scienza ci ha insegnato che dietro ogni comportamento c’è sempre una spiegazione, ma spiegazione non significa giustificazione. Tu meriti rispetto, fedeltà e serenità. Non accontentarti di meno.

Cosa spinge davvero un traditore seriale?
Paura dell’abbandono
Dipendenza da dopamina
Caos emotivo interiore
Mancanza di empatia

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